9 marzo: dopo un primo tempo in cui la Pro dronero giocava alla pari con il quotato Borgosesia nella seconda frazione si è visto il gradino di classifica esistente tra le due squadre. La differenza secondo noi è stata più fisica che tecnica in cui man mano gli uomini chiave della Pro Dronero calavano di ritmo, i valsesiani, prendevano campo e con due stilettate chiudevano l'incontro.
Questa è la serie D di vertice: squadra solida, in questo caso molto ben messa in campo, dove i giovani di valore vengono stimolati, tutti semi professionisti con quattro allenamenti pomeridiani, più la rifinitura del sabato mattina, quattro giocatori di livello ed esperienza frutto ovviamente di un budged importante.
Dall'altra parte la Pro Dronero ha messo in campo tutto il cuore, checchè se ne dica, che aveva riuscendo nel primo tempo ad imbrigliare il gioco del Borgosesia e talvolta, con rapidi contropiedi, a pungere la difesa granata. Anzi l'inizio ed il primo querto d'ora era di appannaggio dei Draghi segno di una grande voglia di approcciare gli avversari alla tenzone. Inoltre il Borgosesia senza il centrale titolare, Camilli, con Bruzzore ('94), all'esordio, neo acquisto dalla primavera del Varese e compagno di Berretti di Giovi a Como, doveva ancora trovare l'ideale sistemazione.
Il secondo tempo è stato di tutt'altra pasta. Il Borgosesia ha allargato il gioco aumentando il movimento degli avanti invertendone la posizione e nascondendo la palla al centrocampo cuneese. Gli episodi negativi sono nell'ambito di una pressione che si è svolta inappuntabile: al primo rimpallo anche fortunoso che creava la superiorità numerica davanti all'area veniva smarcata la mezzala, spostata esterna sulla destra in tutto il secondo tempo, che trafiggeva Provenzano incolpevole; nella seconda rete ancora l'esterno liberato dal giro palla crossava in mezzo teso dove Max Guidetti la cacciava in rete.
Niente di più e niente di meno, con la Pro Dronero che cercava un paio di contropiedi dove capitan Dutto nell'ambito della ennesima sgroppata calciava a lato. Poi non si poteva più essere efficaci per una squadra ormai troppo allungata che non poteva creare pressione alla difesa valsesiana.
Classico esempio di una lezione di calcio in cui i risultati passano attraverso il gioco e non sulla estemporaneità del lancio lungo nell'ambito di un team assai organizzato e fisico.
Giovi molto bene nel primo tempo intenso e costruttivo considerando che conteneva sia Diglio, molto considerato in serie D, che la mediana andando a contrastare anche l'esterno destro, Scaldaferro. Si proponeva efficace nella costruzione con il suo fraseggio per gli avanti. Poi nella seconda frazione veniva continuamente saltato nel gioco dai propri difensori per cui non poteva che correre dietro ad una palla che girava gli intorno creando gioco solo quanto riusciva ad intercettare la sfera in contrasto. Non ci è piacuto allor quando anche lui si lasciava prendere dalla sidrome del lancio ma comprensibile visto l'allungamento della squadra ma senza efficacia e fuori dalle proprie qualità.
Una tirata di orecchie a Begolo che da ex si faceva prendere dal nervosismo/sconforto con una espulsione balottelliana nel comportamento. Peccato perchè sarà assente una pedina importante nella prossima e determinante tenzone a Tortona contro il temibile Derthona.
Antonio Caridi: “Buona partita da parte nostra, sulla scia delle recenti prestazioni. Meglio noi nel primo tempo, nella ripresa abbiamo avuto una palla per andare in vantaggio con Dutto ma non siamo riusciti a sfruttarla, subito dopo abbiamo preso il gol. Poi è diventata difficile, e dopo un’altra occasione di Dutto è arrivato il 2-0. Sono rammaricato per l’arbitraggio di oggi, il direttore di gara ha fatto tanti danni. Non amo parlare di arbitri ma il suo atteggiamento non mi è piaciuto per niente. Begolo è stato ammonito ad inizio partita quasi senza aver commesso fallo, a 4 minuti dalla fine è stato espulso dopo aver preso una gomitata che gli ha causato una ferita alla bocca. Non ho visto rispetto da parte dell’arbitro nei nostro confronti.”