Clima nero in casa Fossano. Dopo un inizio sprint, la squadra pare aver smarrito la sua identità. Non tanto per i risultati, tutto sommato accettabili per una matricola, quanto per il gioco. È infatti la coesione di gruppo il punto di forza degli azzurri. O meglio, lo era. Perché quel Fossano indomito, capace di offrire bel calcio e pioggia di gol, pare ormai un lontano ricordo.
Eppure, tra la squadra dei sogni e quella dei drammi non è passato nemmeno un mese. Una situazione insolita, di cui abbiamo chiesto lumi a chi quel gruppo lo allena quotidianamente. In merito, Fabrizio Viassi pare avere le idee molto chiare sulle responsabilità, arrivando addirittura a fare i nomi.
Allora mister, cosa vi sta succedendo?
“Sono arrabbiatissimo con due miei giocatori. Il primo è Alfiero, l’altro è Tounkara. Chi è venuto qui per la classifica marcatori, o per incrementare il proprio valore sul mercato, ha sbagliato posto. Serve gente umile, che sappia anteporre il bene collettivo a quello individuale. La società ha in mente un progetto a lunga scadenza: il Fossano crede tantissimo in questi ragazzi, ma loro devono credere nel Fossano. Faccio un esempio: Berberi è stato capocannoniere due anni fa, nonostante ciò retrocedemmo e lui si accasò altrove. Questo non deve più capitare.”
Eppure eravate partiti bene…
“Sì, perchè all’inizio avevamo la giusta umiltà, giocavamo da squadra; poi qualcuno ha iniziato a pensare ad altro… Ci tengo a sottolineare che è un discorso circoscritto ai giocatori che ho nominato, gli altri si stanno sacrificando.”
Contro il Colline Alfieri ci sono state due novità nell’undici iniziale: può svelarci i motivi?
“Galvagno non mi ha mai deluso, semplicemente non ha ancora saltato una partita, coppa inclusa, per cui l’ho fatto rifiatare; per quanto riguarda Masneri, invece, non l’ho visto sufficientemente tranquillo in settimana.”
Gorzegno, invece? Doveva essere un colpo da novanta, eppure ha subito steccato l'esordio?
"Marco deve ancora trovare la condizione, ma oggi non mi ha deluso: ha comandato la difesa da vero leader e fatto il suo dovere con due buone chiusure; la sua espulsione, a mio modo di vedere, è stata eccessiva. Acquistandolo, la società ha dimostrato di voler fare cose importanti, noi dobbiamo ripagarla ritrovando il nostro gioco. Ieri abbiamo fatto non uno, ma dieci passi indietro. Urge un grosso bagno di umiltà”.